Verso la conclusione degli studi di osteopatia ho avviato una ricerca personale su
diversi pazienti congiuntamente alla tesi per il D.O :
“ Approccio al dolore lombopelvico cronico
attraverso il trattamento dei 5 diaframmi e le membrane di tensione reciproca”.
Da questa ho evidenziato
ciò che è stato ampliamente pubblicato nel mondo osteopatico a riscontro pure delle intuizioni e studi
clinici di A.T. Still sull’importanza della respirazione nelle funzioni del corpo e come una sua
alterazione
sia lo specchio di un disequilibrio fisico o somato emozionale o è parte di diverse disfunzioni.
Ho altrettanto messo in evidenza che non ci si puo’ approcciare al trattamento del dolore cronico senza aver
sistemanticamente trattato I CINQUE DIAFRAMMI soprattutto quando il paziente si presenta di fronte ad una
condizione di “mancato compenso”, ossia il corpo del paziente ha esaurito le risorse adattative che sono
proprie della fisiologia umana. manca il fondamento del processo di autoguarigione.
I cinque diaframmi insieme alla dura madre lavorano con le loro connessioni in corrispondenza di alcuni
punti chiave della colonna che sono C0-C1, C7-D1 , D3, D6-D7, T12,L1 L5-S1. Tali connessioni sono parte di
un grande e meraviglioso sistema che muove ,attraverso il sistema nervoso-immunitario-endocrino, il
complesso sistema di autoregolazione visto in un concetto dinamico di OMEORESI nato da un concetto di
partenza corretto che è OMEOSTASI.
Nella visione di corpo in equilibrio dinamico troviamo molte risposte al perché alcune pratiche di attività
energetico-corporea vecchie di qualche millennio come il t’hai chi e lo yoga. Infatti se queste sono
eseguite sotto la guida di un buon maestro, danno effetti di benessere al praticante fino ad arrivare ad un
processo di consapevolezza corporea più efficiente migliorando una proprietà di cui si comincia a parlare
che è RESILIENZA che esprime in sintesi la capacità adattativa all’ambiente esterno a fronte di forti stress
come i traumi di varia natura.
L’ambiente esterno è sempre stato una fonte di stress per l’uomo ma visto
in chiave evolutiva ha permesso, il passaggio per ere difficili come la peste nel medioevo. Tornando alle
origini dell’osteopatia, uno dei principi cardine è la relazione reciproca tra movimento e vita.
In
questa relazione il respiro è un motore fondamentale poiché permette con gli scambi gassosi Ossigeno e
anidride carbonica,Il Diaframma per A.t still e tutto il mondo osteopatico a seguire, era ed è fondamentale
per le varie e complesse funzioni corporee dal passaggio del cibo al passaggio di nervi splancnici alla
circolazione del sangue fino al complesso sistema di drenaggio linfatico permesso anche da “giochi di
alternanza pressoria “ insieme ad altri diaframmi compresi da quello cranico con il tentorio del
cervelletto, il pavimento buccale , il diaframma toracico superiore e quello pelvico. Esso non e’ l’unico
elemento respiratorio ma e’ parte di un insieme articolata ed armonica catena muscolare che ha la duplice
funzione posturale e respiratoria.
Avere un buon bilanciamento corporeo permette di ottimizzare la reazione nell’interazione uomo-ambiente.
La catena funzionale che costituisce la “colonna respiratoria”, funziona in un movimento continuo con
l’integrazione di sistemi già citati quali il sistema nervoso centrale e periferico con sistema
neurovegetativo, sistema immunitario, endocrino, psicoemozionale.
Attraverso una pratica personale di movimento (t’hai chi) e dopo aver seguito nella mia formazione esperti
docenti osteopati nonche’ anatomofisiologi, ho potuto sviluppare consapevolmente semplici ma articolati
esercizi da proporre ai pazienti come integrazione del percorso terapeutico osteopatico.
La metodologia che utilizzo non e’ innovativa ma consapevolmente integrata e integrabile con tutte le
attività corporee come pilates, yoga, t’hai chi, ginnastica posturale e con le tradizionali metodologie
applicate all’attività aerobica.